King Arthur. Il potere della spada. Fantasy ripassata

Il nostro parere

King Arthur – Il potere della spada (2017) USA di Guy Ritchie

Guy Ritchie porta al cinema una nuova storia su Re Artù. «King Arthur – Il potere della spada» ripercorre le fasi della leggenda di Merlino, narrando la vicenda da un punto di vista del tutto nuovo. Nel panni di King Arthur troviamo Charlie Hunnam immerso in un contesto storico e sociale che, almeno all’inizio del film, lo vede ben lontano dal suo ruolo di eroe e indaffarato in altre questioni dalla discutibile morale.

Perchè rileggere in chiave fantasy una storia che è fondatrice essa stessa del genere fantasy? Per inserire elementi spettacolari? Per rispettare uno stile comune con le opere precedenti di Ritchie? Per attrarre le nuove generazioni verso una storia ritenuta ingessata e sorpassata? Sono le domande che nascono durante la visione del film deludente del regista britannico capace di rivisitare Sherlock Holmes con una discreta originalità, anche se in chiara controtendenza rispetto ai romanzi di Conan Doyle, ma qua assolutamente al di sotto della sufficienza nella ripresa del ciclo bretone.

Il versante spettacolare è assolutamente incomprensibile con una struttura narrativa che attinge a tutti i luoghi comuni del genere senza ometterne uno. Al contrario ogni aspetto caratteriale dei personaggi viene svilito e semplificato fino all’eccesso. E’ addirittura irritante intuire con larghissimo anticipo quanto sta per accadere sullo schermo, compreso il duello finale che appare talmente scontato da annoiare. E questo è un peccato mortale.

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