Inizio d’estate

Il nostro parere

Inizio d’estate (1951) JAP di Yasujiro Ozu


Una donna giapponese di 28 anni resiste alle pressioni dei genitori e della società per sposarsi, quando la sua amica d’infanzia ritorna. Dovrà decidere se accettare l’uomo propostole dalla famiglia o se restare sola, rendendo infelici i genitori.


Inizio d’estate, il secondo capitolo della trilogia di Noriko, è un film che si avventura contemporaneamente nel cuore e nelle situazioni strazianti della vita. Forse è questo che rende il film vicino alla realtà. Forse è questo che fa la vita.

Il film non vi darà alcuna weltanschauung filosofica né sequenze deliberatamente intense. Mostrerà qualcosa di semplice come un palloncino che vola in aria. Si alza nella quiete della telecamera. Una vecchia coppia lo guarda. Cerchiamo di vedere se cercano di trovare una connessione con le loro vite ma proprio quando stiamo per pensare a qualcosa di logico, il marito dice: “Alcuni bambini da qualche parte devono piangere” e impariamo tutto ciò che possiamo da un film.

Ozu ha girato ancora una volta il film con una macchina da presa statica. Cattura sequenze facili da comprendere anche se la storia si avventura in scene insolite che non lo fanno. Hanno davvero molta connessione o significato al tono e alla comprensione del – Una trama. Eppure, quelle poche scene hanno Setsuko Hara in loro che significa un Il sorriso allegro da lei alla fine di ognuno di loro si farà strada per la loro resistenza.

Tre generazioni della famiglia Mamiya sono evidenziate qui. Bellissime sono le scene con i nonni, che considerano la loro vita e quella dei loro figli, mentre sono seduti nel parco e guardano un solo palloncino che galleggia via. Anche il momento in cui il fratello del nonno elogia i giovani attori di un teatro appena frequentato con la sua famiglia contiene un bellissimo e significativo elemento di continuità e rispetto per la futura generazione. Egli infatti esprime molto e fiducia nel futuro e cede la torcia simbolica a chi viene dopo di lui. Poiché le immagini sono spesso così sincere e sottili da un lato, la musica è una perfetta aggiunta non raddoppiando le immagini ma enfatizzando il sottotono malinconico del tema.

 

 

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