Fast & Furious 7. Finti macho

Il nostro parere

Fast & Furious 7 (2015) USA di James Wan

Ritornano sullo schermo Dominic Toretto ed i suoi amici, tra cui Paul Walker che scomparirà durante le riprese proprio a causa (beffa del destino) di un incidente automobilistico dovuto all’alta velocità della vettura dell’amico che lo accompagnava.

Già questa tragica morte dovrebbe raccontare quanto sia infausto il messaggio propagato da questa serie di film. Ma il cinema è intrattenimento e non porta con sé naturalmente cose negative.

Lo diventa di più, però, se tutte le persone vengono descritte sboccate, coraggiose, fighe in una parola, se eccellono nella parolaccia, nell’improperio, nel rischio folle assunto, nell’illegalità abbondantemente frequentata. A questo possiamo aggiungere uno spirito machista indicato per i calendari di donnine nude che fanno capolino più o meno in tutte le officine. Le donne sono un po’ tutte puttane, diciamolo, scosciate, tettone e giovanissime. Vietato per una quarantenne, Michelle Rodríguez  a parte, sgambettare tra i bolidi diversamente colorati che si lanciano a tutta velocità come mentecatti per le strade della città senza mai fare, incredibilmente, vittime tra i passanti.

Si capisce che per ragazzini con ormoni in movimento e limitate capacità intellettive questi personaggi possono apparire come modelli da seguire ma chi ha un po’ di sale in zucca, sembrano macchiette che tendono a ripetere all’infinito frasi da guinness dei primati per stupidità e vuotezza. Film da dimenticare se non ci fosse stato anche un ulteriore sequel.

L’unica cosa da salvare è l’omaggio postumo a Walker che per una parte è un sincero tributo. Purtroppo dura un paio di minuti di troppo. E’ evidente che questa serie non riesce  a comprendere i propri limiti.

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