Biancaneve

Il nostro parere

Biancaneve (2012) USA di Tarsem  Singh


Alla morte dell’amatissimo re, la perfida moglie prende il controllo del regno il cui trono spetterebbe alla bella principessa Biancaneve, allontanata dal palazzo anche per aver conquistato il cuore di un affascinante e ricco principe.

La messa in scena della fiaba più nota (forse) è sontuosa: una gioia per gli occhi grazie ai fantastici costumi di Ishioka (giustamente premiato con l’Oscar) e alle scenografie immaginifiche. Non si tratta ovviamente di una fedele rivisitazione delle versioni dei fratelli Grimm o di Walt Disney, ma non è nemmeno una satira, né una storia a sé stante. La sceneggiatura ha ritagliato un’anima più realistica dei sette nani, che qui sembrano essere un’allegra banda alla ricerca di Robin Hood.

L’aspetto del film deve tutto al regista, Tarsem Singh, un ex realizzatore di spot televisivi nato in India, innamorato di paesaggi e architetture spettacolari, e in tutti i suoi film ha utilizzato Ishioka per contrassegnare ogni scena e ogni personaggio. Purtroppo i dialoghi sono piatti, nonostante intuizioni ed idee che si scontrano con lo sfondo falsamente fiabesco. La storia è un racconto svogliato che si muove a un ritmo maestoso attraverso ambientazioni che avrebbero potuto supportare i fuochi d’artificio.

Julia Roberts ruba la scena a tutti con la sua regina imperiosa e autocratica. Lily Collins esordisce con un volto gentile e dolce conquistando il pubblico anche se il suo lavoro è complessivamente modesto. I nani sono riusciti perfettamente mentre gli altri personaggi sopravvivono.

Potrebbe piacerti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Email