Volevo nascondermi – Gente del Po

Il nostro parere

Volevo nascondermi (2o20) ITA di Giorgio Diritti

Antonio Ligabue viene espulso dalla Svizzera e trova rifugio in Italia. Per anni vive in povertà nelle pianure alluvionali del Po, trovando conforto nella sua passione per il disegno e la pittura, fino a quando non viene notato da un critico.

“Per tutti gli storti, tutti gli sbagliati, tutti gli emarginati, tutti i fuori casta”: questa è la dedica che il protagonista Elio Germano ha fatto ritirando l’Orso d’Argento come migliore attore alla Berlinale 2020 per la sua interpretazione di Ligabue.

E possiamo partire da qua per raccontare un attore che ha saputo calarsi mirabilmente nel personaggio che, evidentemente, ispira potenti ritratti come aveva già fatto il compianto Flavio Bucci nella serie televisiva degli anni 70.

Seguiamo lo sfortunato artista fin dall’infelice infanzia in Svizzera con la famiglia adottiva per passare ai primi ricoveri in manicomio, alla cacciata in Italia dove deve vivere per molti anni alla stregua di un barbone, fino all’incredibile rinascita dovuta alla perizia pittorica che lo fa scoprire ad un altro artista che decide di salvarlo dalla sua condizione di emarginato e ultimo.

Condizione in cui però resterà nonostante il successo poiché è impossibile, per una mente malata che ha tanto sofferto, uscire dall’isolamento, dall’incomprensione e dai pregiudizi. Ligabue è e resta un uomo solo ma l’arte lo riscatta dalla sua realtà per portarlo in un mondo diverso e “altro” in cui finalmente può essere felicemente se stesso, amato come non è stato mai.

Straziante è infatti questa ricerca di affetto, la necessità dell’amore, rincorso per tutta la sua vita. L’amore della madre che lo ha abbandonato, del padre che ha ucciso la sua famiglia, di una donna che lo facesse sentire come gli altri.

Il film funziona tranne che in alcuni momenti (nella scena onirica del finale, fin troppo vista in biopic di questo tipo, e nella ricostruzione dell’epoca fascista, complessivamente scolastica), ma resta più che interessante nello scavo del sentimento cui contribuisce, non poco, Germano con una prova maiuscola. La tentazione di esagerare era fin troppo facile con un personaggio di per sé fuori da ogni regola, ma lui la contiene generando la rabbia, la frustrazione dell’uomo Ligabue che resta un artista stupefacente e umanamente tragico

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