Vivere – La routine

Il nostro parere

Vivere (2019) ITA di Francesca Archibugi

Una studentessa irlandese è ospite per un anno della famiglia Attorre per lavorare come ragazza alla pari. Le storie di ognuno di loro si intrecciano in legami non sempre leciti, amicizia e amore, sullo sfondo di una quieta periferia romana.
Diciamolo: siamo di fronte ad un film ombelicale. Il tentativo di fornire un ritratto di una famiglia borghese media, vieppiù impoverita dallo stato di precariato e da una società perfida, governata da uomini che cullano nascosti nel buio la propria ipocrisia, sa decisamente di già visto. Già visti anche i protagonisti, ovvero la Ramazzotti ancora una volta (e basta!) romanaccia e sciroccata, decisamente buona e credulona, nonchè il Giannini (Adriano) irrisolto e farfallone che riesce ad allontanare le lusinghe del potere che gli chiede di barattare la propria dignità.
Vivere si lascia vedere ma sprofonda facilmente nei clichè della crisi di coppia con una visione che carica troppo situazioni e personaggi, riportandoci all’ombelico di cui sopra, poco propenso a cogliere attimi interessanti.

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