Professore per amore. La ripetitività non giova

Il nostro parere

Professore per amore (2014) USA di Marc Lawrence

E’ evidente che Hugh Grant rappresenti l’attore feticcio per Marc Lawrence. Il regista americano ha, infatti, girato 4 film su 4 con lui come protagonista. Il guaio è che non ne ha azzeccato uno. Purtroppo per Grant questa accoppiata è una mezza catastrofe poiché ha sfornato in serie commediole vuote e talmente stereotipate che sembrano scritte da una fotocopiatrice.

L’età, però, non fa sconti neppure all’attore inglese che deve smettere di accettare ruoli di giovanotti con la sindrome di Peter Pan, tutti alla ricerca di identità ma dannatamente simpatici. Sì, questa volta si tenta la carta del politicamente scorretto, ma alla fine c’è sempre la stessa intensa melensaggine, le stesse faccine innamorate, le stesse menate romantiche.

L’archetipo è ovviamente 4 matrimoni e un funerale, cui si può tranquillamente aggiungere About a boy, i due migliori lavori di Grant. Ora si tratta di fare un salto di qualità ed evitare la ripetizione ossessiva di un modello abbondantemente tramontato.

E’ un peccato per la carriera di Hugh Grant che sembra sempre di più impietrita. Ci sono meno rimpianti per Lawrence: i suoi limiti sono chiarissimi.

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