I morti non muoiono – Finirà male

Il nostro parere

I morti non muoiono (2019) USA di Jim Jarmush

Nella sonnacchiosa cittadina di Centreville, qualcosa di strano sta accadendo: insoliti fenomeni meteo e bizzarri comportamenti da parte degli animali domestici, però, sono solo il primo segnale di un problema ben più grande: gli zombie!

Nel solco del genere e in continuità con il pensiero originale di Romero, ecco gli zombie secondo Jarmush, ovvero un aggiornamento del consumismo divoratore rispetto al pensiero primigenio del fondatore del sottogenere. Cosa vogliono però questi zombie? Carne umana, certamente, ma soprattutto gli oggetti come gli smartphone, i giochi, il caffè.
Jarmush spoglia di ogni drammaticità la vicenda, immergendolo in un humour gelido e grottesco che gli permette di “giocare” con il meccanismo del tempo. Si permette delle virate sul politico quando sul cappellino del peggior personaggio, l’orrido allevatore Steve Buscemi, campeggia lo slogan trumpiano “Keep America White Again”. Il regista resta poi in sintonia con i tempi addebitando la catastrofe ai problemi ambientali, impersonata da una multinazionale che devia l’asse terrestre per i suoi interessi.
Non si contano i richiami che l’autore pone nell’opera. Si va dall’ovvio riferimento ai capisaldi del genere per arrivare ad Hitchcock degli Uccelli, all’autocitazionismo con Tilda Swinton in versione Ghost dog, ma soprattutto Adam Driver che si chiama Peterson. L’idea geniale e più divertente resta lo zombi interpretato da Iggy Pop che esce dalla tomba di Samuel Fuller.

Siamo nel campo del divertissement, ma fatto con una classe immensa, utilizzando gli attori feticci dell’autore americano, un’allegra brigata su cui può sempre contare perchè anche quando non è al suo meglio, come qua, illumina sempre il cinema con le sue zampate da leone.

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