American ultra. Agente speciale nerd

Il nostro parere

American Ultra (2016) USA di Nima Nourizadeh

Un mezzo sbandato che sopravvive con lavoretti in un piccolo paese di provincia scopre di essere un agente della CIA dormiente, sottoposto in passato ad un progetto che gli ha potenziato la mente come fosse un computer. Lo apprende perché qualcuno nella CIA ha deciso di eliminarlo, cercando nel contempo di far fuori anche la fidanzata. In mezzo a mille sparatorie e tentativi di colpi di scena, con irrorazione puntuale di momenti ironici, Mike scopre così di avere un’alleata (altro agente CIA che agisce contro la decisione di ucciderlo), una fidanzata anch’essa agente e misteriosi nemici, anch’essi programmati come lui, che via via va eliminando.

L’idea era fare il classico film d’azione spiazzando lo spettatore aduso a superman in smoking con l’ingresso in scena di un classico sfigato. Lo straniamento avrebbe dovuto lasciare a bocca aperta lo spettatore allorquando si fosse saputo tutto, compreso il ruolo ambiguo della girlfriend. La bocca si apre, in effetti, per la noia. Non vi è infatti, alcuna sorpresa di fronte ad un copione largamente prevedibile e ripetitivo. Anche i vilain fanno sorridere. Talenti sprecati a iosa. Non è un buon viatico per Nourizadeh, regista angloiraniano al secondo film hollywoodiano.

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