La quattordicesima domenica del tempo ordinario

Il nostro parere

La quattordicesima domenica del tempo ordinario (2023) ITA di Pupi Avati


Samuele e Marzio, da adolescenti, si promettono di essere amici per sempre, ma l’età adulta, le relazioni e i problemi quotidiani si insinuano nelle loro vite. I due giovani negli anni del boom economico avevano formato un duo musicale, i Leggenda.


Il passato, i rimpianti, la musica, l’amicizia tradita o fraintesa, l’amore sognato e perso: questi sono i tanti temi del cinema avatiano che ritornano in quest’opera che offre molto a livello di idee ma poco in fase di realizzazione. La narrazione appare stanca, lineare ma poco ispirata, opaca nel suo sviluppo. A conforto c’è una Bologna triste, quasi spettrale, di contorno.

Forse la responsabilità sta negli attori poco convincenti, nel passato che appare decisamente schematico nella sua evoluzione, quasi ripetitivo di quanto già visto come se lo stesso regista non fosse convinto fino in fondo di quanto stava realizzando.

Resta la confezione piacevole, la musica accattivante e alcnne apparizioni significative, nella migliore tradizione di Avati che recupera attori scomparsi dallo schermo o recuperati a ruoli drammatici dopo anni di oblio. E’ la volta del grande ritorno di Edwige Fenech ma anche dello stesso Lavia, per non parlare del breve cameo di Sydne Rome. Buona l’apparizione di Lopez mentre delude il percorso attoriale di Guenzi.

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