Il capitalista (1952) USA di Douglas Sirk
Un milionario lascia in eredità la maggior parte del suo patrimonio alla famiglia della donna che aveva quasi sposato quando era giovane. I soldi però non fanno la felicità e ben presto la famiglia si troverà in difficoltà.
Il film è una commedia amabile, solo per la presenza di Coburn che sa dosare i tempi della commedia e del musical, badando poco alla sceneggiatura scadente che si è trovato a gestire. Per quanto riguarda i suoi personaggi, questo film parte dal basso. Il milionario è un personaggio sufficientemente rappresentato, ma gli altri sono tutti ritagliati, definiti quel tanto che basta per essere identificabili come la tipica famiglia americana e niente di più. La madre di famiglia è l’anello debole del film, esibendo un’irreale – e quindi aggravante – superficiale insensibilità che sfida la descrizione. Il padre è, a sua volta, impotente e invisibile. La più giovane della famiglia è una ragazzina divertente e coraggiosa, ma gli adolescenti sono generici.
C’è anche qualcos’altro a favore, vale a dire la gioia intrinseca della sua trama. L’energia che questo film costruisce da quell’anticipazione ha molta importanza. In breve, Il capitalista (titolo infelice) è un misto di alti e bassi, dal punto di vista cinematografico. Ma essendo una commedia leggera e “buonista”, si può vedere.
Da segnalare un giovane Rock Hudson e, soprattutto, una breve apparizione di James Dean