Il seggio vacante. La politica fa male.

Il seggio vacante (2015) UK di Jonny Campbell

Altro che maghetti e buonismo, JK Rowling, una volta liberatasi dal fantasma di Harry Potter, ci regala una storia pieno di humour nero in cui il bene viene sempre sconfitto travolgendo con sé i buoni e i migliori. A partire da Barry Fairbrother. Abbiamo, infatti, appena imparato ad apprezzare le qualità del personaggio che subito questi passa a miglior vita lasciando il suo seggio comunale vuoto.

Le elezioni che ne seguono sono tutte centrate su una speculazione edilizia cui si dedicano con sadismo e cinismo il sindaco Howard Mollison e la sua terribile moglie. Nessuno esce bene da questo scontro, neppure i presunti “buoni” che svelano un discreto carico di ipocrisia. Gli unici innocenti sono i bambini, i più piccoli che non sanno difendersi e possono solo soccombere. Appena, infatti, si passa all’adolescenza, svanisce la leggerezza e l’altruismo per lasciare spazio solo ad un enorme io che si impone violentemente sugli altri.

Il paesino di Pagford è un insieme di infelicità che non da scampo a nessuno. Tutti sono infelici a modo proprio, ma l’infelicità qua diventa patologia e strumento di malvagità verso gli altri.

Regia attenta ma non invasiva, sceneggiatura forte, attori bravissimi.

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