The loudest voice – Come si costruisce il potere

The loudest voice (2019) USA

La vita di Roger Ailes, collaboratore di Nixon, Reagan e Bush, dalla nascita di Fox news, che ha fatto diventare il più importante canale televisivo all news di America, fino alla caduta a seguito di uno scandalo sessuale che ha rivelato i suoi continui abusi sulle donne.

Il coraggio americano di trattare argomenti di stretta attualità con uno sguardo profondo è incredibile. Roger Ailes era potentissimo e temuto, inserito negli ambienti politici, amico di presidenti, capace di distruggere le carriere in pochi giorni. Questa serie ha lo scopo però non solo di ricostruire la vita e la morte di un uomo di questo tipo, ma anche di descrivere i cambiamenti politici ed i meccanismi che regolano l’opinione pubblica.

The loudest voice, infatti, è uno strumento straordinario per comprendere come si manipola il pensiero delle persone, come si controllano le masse attraverso i condizionamenti. “Se dici alla gente cosa provare, li conquisti”. A questo comandamento ha obbedito Ailes instillando paura, odio, menzogne allo scopo di piegare il popolo americano alle sue fobie, alle sua ideologia.

La serie televisiva probabilmente sopravvaluta alcuni aspetti del marketing di Ailes attribuendogli risultati (vedi Trump) laddove vi era anche una clamorosa incapacità dei democratici di trovare la quadra, nonchè l’evidente intervento dei servizi segreti russi sui social network, completamente dimenticato dagli sceneggiatori che hanno privilegiato l’unità narrativa rispetto alla complessità della situazione.

Il diavolo, probabilmente. Si potrebbe definire in questo modo la morale della serie televisiva che punta più sulla scrittura che sugli interpreti, nonostante un cast notevole che presenta in primo luogo Russell Crowe irriconoscibile e deformato, oltre che attrici di spessore quali Naomi Watts e Sienna Miller.

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