Il punto di rugiada

Il nostro parere

Il punto di rugiada (2024) ITA di Marco Risi


Estate 2018. Carlo è condannato ad un anno di servizi sociali presso una casa di riposo è per aver provocato un incidente d’auto. A condividere la sua pena è Manuel, un giovane spacciatore; a presiedere la casa di risposo ci sono invece un direttore che li detesta e una capoinfermiera, Luisa. Gi ospiti della casa di riposo sono personaggi assai diversi: un colonnello che non è mai riuscito a diventare generale, un’ex attrice, un intrattenitore sciupafemmine, un fotografo e il rivale che in gioventù gli ha rubato la fidanzata. E Carlo e Manuel dovranno trovare il modo di relazionarsi ad ognuno di loro.


Risi torna alla regia con un’opera delicata e ricca di attori affascinanti e magnetici. La trama è relativamente importante perchè il film racconta del passaggio del tempo. della perdita di affetti, di solitudine. La forza dei ricordi si impone su tutto a partire dallo stesso regista che ha disseminato l’opera di racconti personali, di frasi e atteggiamenti strappati alla sua gioventù, quando grazie all’apprendistato con il padre si confrontava con giganti quali Monicelli che lo istruivano e formavano.

Ambientato attraverso quattro stagioni, dall’estate 2018 alla primavera successiva, prima che la pandemia assorbisse tutto come in un buco nero senza speranze, il film sovrappone i ricordi del passato cinematografico di Marco Risi a quelli operati da suo padre Dino che a 72 anni girava un film con analoga ambientazione (Primo amore) “Il punto di rugiada” è il “Primo amore” di Marco Risi. Il protagonista si chiama Dino in omaggio al padre, mentre un altro personaggio si chiama Federico come Fellini. Frasi e oggetti di Dino Risi sono quindi sparsi dentro la pellicola non per un valore formativo ma come un collegamento ideale, un passaggio di consegne.

Risi segue i suoi personaggi con tenerezza, dosando i tempi dei passaggi narrativi, mantenendo il conflitto generazionale in una sorta di limbo, dove si può ritrovare il confronto e l’insegnamento, dove si ritrovano gli affetti più profondi, recuperando i ricordi e ripercorrendo gli errori. La coralità degli interpreti sa donare momenti magici con Massimo De Francovich che giganteggia.

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