Wonder woman. Amazzone DC

Il nostro parere

Wonder  woman (2017) USA di Patty Jenkins

Diana è l’unica figlia della regina delle Amazzoni, Ippolita. Cresciuta nell’isola paradisiaca offerta al suo popolo da Zeus, sogna di diventare una grande guerriera e si fa addestrare dalla più forte delle Amazzoni, la zia Antiope. Ma la forza di Diana, e il suo potere, superano di gran lunga quelli delle compagne. Il giorno in cui un aereo militare precipita nel loro mare e la giovane, ormai adulta, salva dall’annegamento il maggiore Steve Trevor, nulla e nessuno riuscirà ad impedirle di partire con lui per il fronte, dov’è determinata a sconfiggere Ares e a porre così fine per sempre alla guerra.

Il primo grande successo di un film centrato su una supereroina. Dopo i fallimenti di Catwoman ed Elektra, Wonder woman ha sfondato nei botteghini puntando sulla formula semplice ed oliata tipica dei fumetti originali cui si ispira, nonostante la nuova tutina stilizzata che dovrebbe rappresentare la grande novità rispetto alla iconica serie televisiva.

L’antefatto è impostato e semplicistico, talmente patinato da sfiorare il ridicolo. Il mondo perfetto delle amazzoni si presenta come ridicolo e posticcio. Successivamente Diana Prince si ritrova nella prima guerra mondiale con un Ludendorff cattivissimo (nonostante il personaggio storico abbia vissuto fino al 1937, amante del nazismo. La prima guerra mondiale è rivista con gli occhi di oggi: effetti speciali pirotecnici, salti mortali, armi devastanti ecc. ecc. In realtà poteva anche essere messo nella guerra ispano americana e sarebbe stata la stessa cosa. Mettere insieme due idee raccogliticce non fa una buona sceneggiatura e qua i salti narrativi sono illogici e forzatissimi.

E’ vero che il mondo dei supereroi non spicca per credibilità ma in questo caso lo sforzo per dare struttura narrativa è talmente limitato che era difficile aspettarsi qualcosa di decente. Film femminista? Solo per venti minuti stentati di amazzoni felici e perfetti? Macchè

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