The land of dreams

Il nostro parere

The land of dreams (2022) ITA di Nicola Abbatangelo


Armie vive recluso in casa sua con il fratello e ha un potere speciale: può viaggiare nei sogni ed è proprio lì che solletica il desiderio represso di Eva, che nel frattempo ha catturato l’attenzione (sgradita) di un boss mafioso, che mostra fin troppo interesse nei suoi confronti.


Il tentativo di fare un musical italiano è importante e coraggioso, così come la confezione che si sforza di essere di alto livello, riuscendoci in alcuni momenti. L’inizio ricorda un po’ i movimenti di macchina di Luhrmann in Moulin Rouge, ma subito la storia si perde in una serie di banalità ed in una piattezza narrativa che mai si rialza nel corso del film.

Lasciando perdere la scarsa credibilità della trama (ma quanti musical hanno lo stesso difetto?), qua manchiamo di basi. I numeri di danza appaiono forzati, le interpretazioni frettolose, le canzoni, purtroppo, molto banali e scarsamente attraenti, i dialoghi abbastanza vuoti così come la rappresentazione dei personaggi che non presentano alcun tipo di profondità. Troppo poco anche se va notato il coraggio di Abbatangelo, esordiente nel lungometraggio per un prodotto fuori dai consueti schemi italiani.

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