Lo sciacallo – Nightcrawler. Inquietante e molto simile a tanta nostra televisione.

Il nostro parere

Lo sciacallo Nightcrawler (2014) USA di Dan Gilroy

Uno spettrale Jake Gyllenhaal si aggira per Los Angeles con una camera digitale in mano, tutto teso a ritrarre gli ultimi istanti di vita di qualcuno, a soffiare dalla loro anima l’ultimo respiro esalato, solo allo scopo di diventare famoso, di essere il reporter più pagato e ammirato. Lo sciacallo è un piccolo ladruncolo che appena annusa il sangue, capisce che questa è la sua vita: sfruttare gli altri fino alla morte e venderli alle bocche affamate di morbosità del pubblico televisivo.

Si tratta di un uomo senza principi morali, senza anima, che vive solo di necessità fisiologiche e nel bisogno autoreferenziale di ritenersi superiore, eletto per colmare un vuoto assoluto causato da chissà cosa durante la sua gioventù. Non ha amici, non ha amore, non ha parenti, si muove in un deserto emotivo che lo rende impermeabile a qualsiasi emozione. E Gyllenhaal, scegliendo questa magrezza quasi anoressica, da corpo ad un morto vivente. Lo aiuta la regia dell’esordiente Dan Gilroy, sceneggiatore e fratello di Tony, e la fotografia di Robert Elswit vincitore di un Oscar.

Lo sciacallo vive di notte perché è il suo ambiente naturale dove non appare la sua inconsistenza umana e la sua mostruosità, si nasconde dietro la telecamera ed il buio perché sa di non esistere. Buonissimo film.

Potrebbe piacerti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Email