Le verità – Famiglie

Il nostro parere

Le verità (2019) FRA di Hirokazu Kore’eda

La storia del difficile rapporto tra una madre, acclamata stella del cinema in procinto di pubblicare la propria autobiografia, e una figlia oppressa dall’ingombrante figura materna.

Dopo l’affermazione a Cannes del 2018, Kore’eda ha deciso di spostarsi in Francia dove ha girato con un cast internazionale questo nuovo ritratto di famiglia. Lo fa centrando l’intera opera su due ambienti: la splendida casa di campagna dove si concentrano i ricordi e i drammi familiari ed il set dove Fabienne sta girando un film in cui episodi della propria vita riemergono più o meno inconsciamente.

La vita osservata nel cinema, insomma, e gli attori che osservano il set, ovvero il cinema nel cinema. Un gioco di specchi in cui il regista giapponese vela i sentimenti delle persone e i nostri, obbligati all’ennesima iterazione, in attesa di una rivelazione che non giungerà se non attraverso semplici accenni, senza alcuna forza catartica. A questo si aggiunge una messe di citazioni (Bergman, Bunuel) che giocano con le comunanze dell’autore con il suo nume svedese o il ruolo della Deneuve in Belle de Jour. Senza dimenticare che la tanto citata Sarah Mondavant richiama in modo fortissimo la sorella della protagonista, ovvero Francoise Dorleac morta a soli 25 anni nel 1967.

E’ un sistema di scatole cinesi, un mosaico da comporre in cui la verità si frantuma e assume varie forme. Non esiste una verità per Kore’eda ma un insieme di casualità che compongono non una ma centomila pirandelliane verità. Il cast si plasma alle sue esigenze e gioca con l’improvvisazione in modo fruttuoso.

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