La vita è facile ad occhi chiusi. Il quinto beatle

Il nostro parere

La vita è facile ad occhi chiusi (2015) SPA di David Trueba

Essere appassionato dei Beatles nella Spagna bacchettona e reazionaria degli anni sessanta non era facile, soprattutto se sei un insegnante, soprattutto se la scuola è in mano ad una chiesa ottusa e violenta, soprattutto se i giovani devono vivere questa passione di nascosto dagli adulti, ancorati ad una mentalità retriva, sorda ad ogni emozione di chi è giovane e vuole fuggire dal moralismo e dall’ipocrisia.

Così si ritrovano tre personaggi (il fatto è realmente accaduto) nel 1966. Antonio (un bravissimo Javier Camara) insegna Inglese al liceo, utilizzando le canzoni dei Beatles: intraprende di nascosto un viaggio per Almeria allo scopo di incontrare John Lennon, impegnato nelle riprese del film Come ho vinto la guerra di Richard Lester. Nel viaggio raccoglie Juanjo, fuggito da casa perché il padre lo reprime e vuole fargli tagliare i capelli lunghi che porta con orgoglio, e Belen, scappata da un istituto (una prigione in pratica) che raccoglie le ragazze madri per nasconderle durante il periodo della gravidanza per poi estorcere loro l’adozione del neonato. I tre stringono amicizia grazie alla bontà e alla sensibilità di Antonio, capace di comprendere le motivazioni dei ragazzi, supportandoli ed aiutandoli senza mai interferire nelle loro decisioni. Arrivati in Almeria, Antonio riuscirà a coronare il suo sogno, incontrando personalmente Lennon e convincendolo ad inserire i testi sulle copertine degli album, cosa che nessuno faceva prima di allora. Juanjo torna a casa con il padre ma porta con sé Belen, consentendole di portare fino in fondo la sua gravidanza.

L’opera di Trueba è fresca grazie anche alla struttura on the road che permette al regista di concentrarsi sui piccoli gesti in contrapposizione ai paesaggi sperduti dell’interno della Spagna. La scelta di giocare sui sottotoni, lasciando l’analisi sociologica e storica al machismo esasperato di alcuni personaggi secondari, non sembra essere vincente per strutturare ulteriormente la vicenda, uscendo dal semplice abbozzo per diventare l’affresco di un’epoca.

David Trueba è fratello del più famoso Fernando. Il film ha vinto il Premio Goya (l’Oscar spagnolo). Il titolo è preso dal testo della canzone dei Beatles Strawberry fields forever. Tra le chicche la Fiat 850 del protagonista.

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