Morto per un dollaro

Il nostro parere

Morto per un dollaro (2022) USA di Walter Hill


Il cacciatore di taglie Max Borlund si reca in Messico per trovare Rachel, la moglie di un ricco uomo d’affari. Dopo che scopre che la donna è fuggita da un matrimonio violento, deve decidere se portare a termine il lavoro o farsi da parte.


Walter Hill torna alla regia con un western a basso costo, pur pieno di ottimi attori a dare sostanza alla recitazione. Hill, ormai ottantenne, si affida ancora alla fotografia di Lloyd Ahern che ripete l’ambientazione e la colorazione giallastra già vista in Ancora vivo.

Il cast, uno dei punti di forza del film, è deluso da una sceneggiatura poco sicura di sé e a corto di sorprese. Troppi personaggi sono simili a quanto già visto.La superficialità della sceneggiatura trova il suo riflesso in Waltz, che, al di là di aggiustarsi il cappello, non sembra aver pensato di dare carattere al suo personaggio che sembra la copia di quello ammirato in Django unchained. Dafoe fornisce i momenti più interessanti del film che ha tra i suoi pregi uno stile antiretorico.

Qualche richiamo a Peckinpah e a Boetticher non basta per essere epici.

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