La stanza – Il tempo relativo

Il nostro parere

La stanza (2020) ITA di Stefano Lodovichi

Il giorno in cui Stella decide di togliersi la vita, bussa alla sua porta Giulio, uno sconosciuto che in realtà sembra conoscerla molto bene e che ha intenzione di rivelare tutti i segreti della casa. L’arrivo di Sandro farà esplodere il caos.

Al secondo lungometraggio, dopo una felice esperienza televisiva, Lodovichi propone un thriller claustrofobico che poggia su un assunto che definire improbabile è un eufemismo. La regia fa della pandemia virtù e ci propone un ambiente delimitato, ovvero una casa così tetra che è difficile immaginare, come si vorrebbe, potesse ospitare un b&b, nonchè pochi personaggi, definiti e chiari.

L’opera è assai gracile per, come detto, la difficoltà di dare credibilità alla narrazione, ma conferma la capacità dell’autore di creare l’atmosfera, dando forza alle immagini. Inoltre, Lodovichi è abile nei diversi passaggi: dopo l’inizio quasi horror, la calma momentanea e l’atmosfera improvvisamente rilassata per giungere al finale che sa tanto del Kubrick di Shining. In questo gioca un ruolo molto importante Caprino che con ottima prova d’attore riesce a trasformare il suo personaggio con talento e forza notevoli. Amazon ha fatto un investimento su un film non facile ma con qualche cartuccia in attesa che Lodovichi sappia trovare anche il contenuto di spessore oltre che il talento delle immagini.

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