La parola ai giurati. Convinzioni

Il nostro parere

La parola ai giurati (1957) USA di Sidney Lumet

Processo per omicidio. I dodici giurati si ritrovano per decidere il verdetto. Undici sono per la colpevolezza e solo uno propende per il ragionevole dubbio. Sembra che tutto sia già deciso, ma la volontà e la tenacia di quell’unico giurato cambiano la sorte del dibattimento.

Straordinario dramma da camera di impianto teatrale, concepito originariamente come film per la tv. Dopo il successo sul piccolo schermo, Lumet ha diretto questa versione cinematografica rafforzata dalla carismatica presenza di Henry Fonda. Il grande attore sa illuminare la scena, ma anche cederla agli altri personaggi, a loro volta interpretati da artisti di altissimo livello. Il cast è, infatti, impressionante.

Gli incassi parzialmente deludenti sono riscattati dalla fama che il film si è costruito presso il pubblico televisivo,  tant’è che l’opera è diventata un vero e proprio cult, nonchè il simbolo di un cinema civile impegnato e socialmente significativo.

Teso, coinvolgente ed intenso, 12 uomini arrabbiati (il titolo originale) è l’esordio alla regia di Lumet, girato incredibilmente in soli 17 giorni. E’ una vera e propria metafora dell’America degli anni 50. Razzismo, giustizialismo, differenze sociali e generazionali, pena di morte; tutte le tematiche sono affrontate con coraggio ed una visione illuminista della società.

Lo stile impressionista, il bianco e nero ricco di contrasti, le riprese che stringono sui volti, sui busti protesi degli attori, studiando i minimi movimenti del volto completano un quadro di maturità impressionante, un film che si conclude con un timido sole che sa essere la speranza per il futuro.

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