La cena dei cretini

Il nostro parere

La cena dei cretini (1998) FRA di Francis Veber


Un gruppo di francesi abbienti organizza periodicamente un competizione divertente in cui ognuno di essi deve portare a cena il peggior idiota incontrato. Tutto va bene fino a che Pierre non invita a casa propria il signor Pignon.


Francis Veber ha diretto cult come La capra e ha scritto Il vizietto – La Cage aux Folles; con La cena dei cretini ha raggiunto un enorme successo con numeri impressionanti al punto che un francese su sei ha visto questo film in sala. Dopo il suo enorme successo al cinema e in televisione, Le Diner de cons (questo è il titolo originale) si è affermato come monumento della commedia francese entrando nel pantheon delle risate nazionali.

L’opera, tratta da una pièce teatrale dello stesso Veber, è costruita come una screwball comedy e si basa su tempi comici e un crescendo di equivoci e situazioni limite. Dopo un inizio un po’ farraginoso, il film prende lo spunto e trova momenti di autentica comicità. L’apice comico si verifica quando un ispettore fiscale fa visita alla casa di Pierre, costringendolo a nascondere tutta le opere d’arte non dichiarate in una stanza sul retro (lasciando le pareti del soggiorno con i segni dei dipinti). Da lì una serie di gag che portano ad una conclusione inaspettata ma davvero divertente.

Jacques Villeret usa il suo volto espressivo in modo estremamente efficace mentre Lhermitte rende il suo personaggio un individuo così sgradevole che il pubblico, invece di sentirsi dispiaciuto per lui o simpatizzare mentre la sua vita va di male in peggio, assiste compiaciuto alle sue disgrazie, quasi godendo della sua sofferenza.

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