I care a lot (2020) USA di J Blakeson
Marla Grayson, una tutrice legale armata di una spietata sicurezza di sé, affidata dal tribunale a diversi anziani riesce, insieme alla sua partner in affari e amante, a truffare rubando loro i risparmi fino a quando non incontra una donna che si rivelerà ben altro.
Personaggi eccentrici, armati di cinismo e crudeltà si aggirano per il mondo e dominano i poveri cristi, costretti a scontrarsi con l’ottusità della burocrazia e ad essere usati da pochi privilegiati. Questo è il mondo secondo il regista e la protagonista di questo film. Siamo, quindi, in un mondo spietato dove solo chi sbrana ha diritto di parola.
Marla è espressione perfetta di tutto ciò. Indurita dalla vita e da un’infanzia che, si intuisce, l’ha vista vittima, ha deciso di usare la sua abilità per schiacciare gli altri. E ci riesce perfettamente approfittando di giudici creduloni e avidi operatori sanitari, disposti a tutto per soldi.
Fino a qua Blakeson fa un ritratto in nero del sistema sanitario e dell’american way of life, lo fa con sarcasmo, mettendo impietosamente a nudo la falsità di un sistema spersonalizzante e disumano. Lì però si ferma perchè pur avendo un cast molto buono finisce con un pastiche sempre meno credibile ed un finale in cui recupera un momento di incomprensibile moralismo che promette una punizione divina
La confezione è professionalmente buona.
