Birdman. La virtù è altalenante.

Il nostro parere

Birdman (USA) 2014

Un film in un intero piano sequenza? L’aveva già fatto Hitchcock, ci ritenta Alejandro Gonzalez Inarritu con questa pellicola a metà strada tra il colpo di genio e la noia mortale. Proprio questa definizione fa comprendere come lo spettatore rimanga affascinato da alcuni momenti, ma allontanato da altri che non appaiono sempre funzionali alla storia.

Il cast è però notevolissimo servito da una sceneggiatura molto particolare con diverse scene madre, perfette per esaltare gli interpreti. In particolare Michael Keaton è davvero bravissimo. Il suo passato da Batman lo rende perfetto per interpretare il ruolo di Rigan. Impossibile per noi sapere se Keaton ha vissuto un processo di totale identificazione o se è semplicemente straordinario. Peccato che non abbia ottenuto l’Oscar: lo meritava anche in virtù del suo lontano passato (dimentichiamo certe terribili marchette come in Need for speed). Emerge, invece, la stella di Emma Stone che è sorprendente. Inutile lodare ancora Edward Norton, sempre sul suo elevatissimo standard.

Insomma, un film perfetto per gli attori ed un grandissimo meccanismo teatrale non sempre convincente nel formato pellicola.

Il regista messicano conquista l’Oscar, compresa la regia (secondo messicano di fila) e l’immortalità. Noi continuiamo a preferire Eastwood.

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