Escape plan 2 (2018) USA di Steven C. Miller
L’esperto della sicurezza Ray Breslin decide di formare una squadra speciale per rintracciare Shu Ren, un suo fedele impiegato. L’uomo è scomparso all’interno della prigione più elaborata mai costruita.
La faccia botoximmata e pietrificata di Stallone si installa graniticamente al centro di una storia inverosimile e raffazzonata. In un crescendo di assurdità, tempi narrativi e salti logici inconfessabili questa faccia si sposta fisicamente senza mai mutare la minima espressione, salvo il leggero rialzo del labbro superiore. I muscoli calcificati si muovono con estrema lentezza e pesantezza come a mostrare, involontariamente, la stanchezza nella partecipazione a questi film: inutili e sgangherati. Ci fosse almeno un minimo di tensione potrebbe avere un senso questa produzione. Invece è solo noia.