Sconnessi (2018) ITA di Cristian Marazziti
I componenti di una famiglia allargata si ritrovano isolati in uno chalet di montagna senza connessione internet, e dovranno confrontarsi gli uni con gli altri comunicando direttamente tra loro. Il capofamiglia è uno scrittore in crisi, sposato in seconde nozze con una coatta incinta. I due figli sono in rotta con il padre, mentre il fratello della sposa è un meccanico sempliciotto che non riesce a legare con nessuno.
Classico spunto narrativo in cui in un microcosmo (la baita di montagna) si scontrano i caratteri dei protagonisti, chiusi da tempo in se stessi ed incapaci di comunicare poichè sempri impegnati sui loro smartphone. Sarà un’occasione per tirare fuori i rancori, gli odi, le frustrazioni che da tempo tutti vivono; un modo per chiarirsi vicendevolmente per poter finalmente guardare avanti.
Il film di Marazziti guarda però all’indietro con soluzioni semplicistiche e deboli. La trama è fin troppo essenziale, ricca di motivazioni pretestuose, spesso recitate male, che non aggiungono valore. Una storia che valeva sì e no 30 minuti viene tirata con sketch approssimativi, con scontri chiarificatori che rivelano l’insensatezza degli odi familiari ecc. ecc.