War – La guerra desiderata

Il nostro parere

War – La guerra desiderata (2022) ITA di Gianni Zanasi


Le vite di Tom, laureato in lingue che alleva vongole, e di Lea, terapeuta e figlia del sottosegretario alla Difesa, si incrociano. Intanto, un incidente diplomatico tra Italia e Spagna sembra stia per scatenare una guerra a livello europeo.


Pensato ben prima che scoppiasse la guerra in Ucraina, l’opera rappresenta un’umanità abbandonata a se stessa, sconsolata, incanaglita nella propria solitudine mentre attorno vi è un tessuto sociale disintegrato dove nulla sembra più contare. E’ questo il panorama desolante che Zanasi dà della nostra nazione. Lasciamo stare il presupposto assurdo e surreale che è solo un espediente narrativo per endere ancora più paradossale quanto avviene sullo schermo. Zanasi sceglie apposta una guerra impensabile perchè non è certo il realismo e la credibilità della situazione che gli interessa. Lui vuole scandagliare gli abissi dell’animo umano e l’imponderabilità del  caso che ti porta in una direzione piuttosto che in un’altra.

Zanasi abbandona i toni dolce amari dei suoi precedenti film per un dramedy cupo e disperato dove non c’è molto spazio per l’ottimismo, se non un flebile raggio di speranza rappresentato dall’amore e dal sentimento. E’ il caos, invece, che  domina incontrastato. Questo caos non è controllato però nel corso delle due ore. Se l’opera ha il merito di “disturbare” lo spettatore mettendo in scena il disagio interiore, la frustrazione di una nazione avviluppata nei suoi difetti e nel malaffare, ha anche il difetto di perdersi in se stesso, non riuscendo a trovare un centro, una sua forza centrifuga che ricomprenda lo spettatore.

Zanasi è un regista atipico e coraggioso nel suo provinciale minimalismo che non è mai superficiale o banale. Stavolta ha puntato in alto, giungendo nella capitale con un’idea forte e “diversa” dal panorama cinematografico italiano. Il film colpisce allo stomaco perchè svela il peggio di noi stessi ed in questo senso è di assoluto realismo. Cade in ridondanze che non sempre convincono ma ha una forza che resta nella memoria.

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