Non per soldi ma per denaro (1966) USA di Billy Wilder
Un onesto operatore televisivo viene colpito da un muscoloso giocatore di colore durante una telecronaca. Il cognato, un truffaldino avvocato, lo convince a simulare la paralisi per ottenere un indennizzo astronomico.
Billy Wilder ha dimostrato una genialità straordinaria non tanto nella creazione del film in sé, ma nell’accoppiare Walter Matthau e Jack Lemmon. La loro combinazione, unendo il sorriso aperto di uno al viso burbero dell’altro, ha dato vita a un sodalizio che ha segnato la storia del cinema per tre decenni.
Il film si presenta come una riflessione sul valore dell’onestà, con personaggi che oscillano tra avidità e purezza, spesso dipinti in maniera caricaturale, inclinandosi verso un umorismo grottesco piuttosto che un realismo diretto. I capitoli che compongono la narrazione sembrano piccole moralette in un universo che esplora il comportamento umano in modo quasi favolistico. Il finale suggestivo in uno stadio deserto, rappresenta una sorta di sopravvivenza nell’era dell’avidità.
Tuttavia, ciò che distingue il film è l’umorismo impeccabile presente nelle battute di Wilder e Diamond, nelle espressioni di Matthau e nella caratterizzazione dei personaggi secondari, regalando al film una giovinezza che sfida il passare del tempo. L’umorismo non solo evita il cinismo eccessivo, ma si armonizza con temi più profondi, come il biglietto nel biscotto della fortuna che, invece di essere un semplice simbolo, si fonde con l’umorismo pervasivo, unificando la narrazione.
Il film valse a Walter Matthau l’Oscar come miglior attore non protagonista e consacrò la coppia di attori, che con maestria accentuavano i tratti distintivi l’uno dell’altro. Tuttavia, l’intuizione di questa brillante contrapposizione è soprattutto merito della visione magistrale di Wilder, influenzando numerosi registi successivi.
