Nomadland – Viaggiare

Il nostro parere

Nomadland (2020) USA di Chloè Zhao

Dopo aver perso il marito e il lavoro durante la Grande recessione, la sessantenne Fern lascia la città Empire, Nevada. Fern vuole attraversare gli Stati Uniti occidentali a bordo del suo furgone.

“Fern è finzione, ma il mondo in cui si muove no”. Così si può riassumere l’opera che ha trionfato agli Oscar 2020 aggiudicandosi i premi per miglior film, miglior regia (seconda donna della storia) e miglior attrice protagonista. Siamo in un film con la forma del documentario perchè la storia narrata è la storia di molti dei personaggi che recitano se stessi, ma al contempo è un compendio della vita di molti di loro e delle loro esperienze racchiuse in un personaggio di finzione.

Fern è una sorta di narratore interno che ci mostra un mondo sconosciuto ai più attraverso i suoi occhi. La bravura della McDormand, anche produttrice, è dare forma ai silenzi della donna e emozioni ai suoi sentimenti nascosti.

Il film  è frutto della ricerca di una giornalista che ha percorso migliaia di km per raccontare i tanti emarginati del capitalismo americano, ridotti in povertà dalle trasformazioni sociali o dalla crisi del 2008, persone che devono continuare a lavorare perchè non hanno più pensione e hanno perso la casa.

Fern è questo ma è anche il desiderio di libertà, di riappropriarsi di se stessa al di fuori della vita confortevole della borghesia. Per ben due volte la donna ha l’occasione di abbandonare questo stile di vita ed entrambe le volte fugge, preda dei suoi demoni personali o, più probabilmente, della sua necessità di indipendenza.

Quale che siano le motivazioni nascoste,  la narrazione è lenta e avvolgente. Zhaò punta sull’osservazione dei volti, sulla contrapposizione con la natura immensa dove questi personaggi si muovono: strade nel nulla, catene montuose imponenti, deserti, mari tempestosi. Tutto ciò serve per confortare la natura inquieta di questa donna che ha deciso di voltare le spalle a tutto. C’è talvolta una ricercatezza nella scelta estetica delle immagini ma da quando questo è una colpa nel cinema? Perchè il realismo deve necessariamente avere una fotografia sporca?

La McDormand ottiene il terzo Oscar della vita. Non interpretava un film da 4 anni e anche quella volta era stata premiata con l’ambita statuetta. Ogni sua apparizione è un evento: vorrà pur dire qualcosa?

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