Aquaman (2018) USA di James Wan
Un tempo dimora della più avanzata civiltà della Terra, la città di Atlantide è ora un regno sottomarino governato da un re assetato di potere: Orm. Questi intende conquistare il mondo, ma sulla propria strada trova Aquaman.
Il prossimo che dice che James Wan è un grande regista va messo in penitenza perchè l’autore di origine malese è uno dei più sopravvalutati del mondo a causa (o per colpa?) del franchising Saw che ha fatto della banalità l’horror. Così è anche Aquaman che in primo luogo sconta il taglio infelice di tutta la filmografia DC, incapace di trovare una dimensione e di legare i diversi personaggi del suo universo, in secondo luogo conduce un action elementare e basico nelle sue motivazioni (Perchè Saw è profondo?), senza idee e senza coraggio. Alla fine è solo baccano computerizzato e la sceneggiatura è insulsa.
Aquaman è un film sbagliato nel profondo, inutile nella sua costruzione e nel dare spessore ad un eroe che ha solo l’aspetto maestoso di Momoa, oggettivamente perfetto nella presenza fisica, ma non ha uno straccio di storia.