Magic Mike – The last chance

Il nostro parere

Magic Mike – The last dance (2023) USA di Steven Soderbergh


Dopo una lunga pausa e in seguito ad un affare fallito che lo ha lasciato al verde, costringendolo a lavorare come bar tender nei locali della Florida, per “Magic” Mike Lane è giunta l’ora di tornare sul palco. Con la speranza di partecipare a quello che considera l’ultimo show della sua carriera, Mike si dirige a Londra con una donna ricca e altolocata che lo attira con un’offerta che non può rifiutare.


L’ultimo ballo di Magic Mike è il terzo (e, si spera, finale) film sulla storia di Mike Lane, un personaggio ispirato alle esperienze di Channing Tatum nello stripping (o dell’intrattenimento maschile) di Miami.

Tatum e Hayek hanno una grande chimica, ma al di là di questo non c’è molto da commentare in termini di carattere o narrativa – una delusione insomma. Mike è passivo, tecnica della danza erotica a parte, ma non sa chi è, nononostante non sia più un ragazzino, segue la donna ricca e poi trova un riscatto che ha pochissimo senso. Non c’è forza nella relazione tra Mike e Max, o in altre figure sullo schermo. I ballerini della compagnia mostrano le loro notevoli abilità tecniche, ma non potevano essere descritti correttamente come personaggi, mentre la coreografia si appoggia più forte in mosse di scacchi e spicco rispetto alle routine guidate dai film precedenti. Mike e Max sono contro, ma contro cosa? La Londra lussuosa e appariscente? Le squisite sale da tè?

La confusione poi regna sovrana. Lo show di Max e Mike dovrebbe un radicale rinnovamento di un dramma classico dando spazio alle donne? Ma dove, ma quando? L’allestimento suggerisce la loro intenzione di minare, anche violare, le dinamiche di potere radicate rappresentate da un testo canonico reazionario. In pratica, l’indignazione lascia il posto alla genialità, che a sua volta si offusca in convenzionalità. La sceneggiatura menziona la disuguaglianza strutturale e il potenziale livellativo della danza, ma l’attenzione del film è fissata su stili di vita lussuosi e bellissimi corpi.

Insomma, è notorio che Soderbergh alterna opere di questo genere ad altre per trovare i finanziamenti per cò che gli sta veramente a cuore. Ma non così.

Potrebbe piacerti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Email