L’ombra di Caravaggio

Il nostro parere

L’ombra di Caravaggio (2022) ITA di Michele Placido


La Chiesa cattolica indaga segretamente su Caravaggio, mentre papa Paolo V valuta se concedergli o meno clemenza per aver ucciso un rivale. Dell’indagine viene incaricato un misterioso inquisitore.


Questa biografia ha la forma avvincente di un thriller e si concentra sull’indagine intorno al personaggio immaginario dell’Ombra, interpretato da Louis Garrel, un enigmatico inquisitore incaricato dal Papa. L’ambientazione si focalizza su un episodio nella vita di un uomo in pericolo, che si trova coinvolto in una serie di circostanze che, tramite testimonianze varie, concorrono a comporre un ritratto più ampio e completo.

Michele Placido si impegna a mettere in scena la vita sfarzosa di un artista il cui genio è riconosciuto non solo dall’élite sociale, ma anche dalla popolazione umile, che diventa ispirazione per i suoi dipinti. Il film è realizzato con cura e non trascura l’attenzione ai dettagli nella ricostruzione degli ambienti, dei set e dei costumi. Le opere del pittore vengono presentate con entusiasmo, contribuendo a fornire spiegazioni e possibili interpretazioni dei dipinti in questione. In questo senso, il film è una rispettosa ricostruzione che alimenta il desiderio di scoprire o riscoprire un’espressione artistica unica, e si interroga sagacemente sul significato del sacro al di là del messaggio religioso imposto dai committenti.

Il film soddisfa le aspettative di un incontro con un artista e la sua opera, ma sia la sceneggiatura che la messa in scena mancano di un punto di vista distintivo che potrebbe arricchire ulteriormente la riflessione, al fine di rendere la storia più coinvolgente. Gli attori e le attrici scelti per i ruoli interpretano diligentemente i loro personaggi, ma ancora una volta senza lasciare un’impronta indelebile.

 

 

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