La Marcia su Roma

Il nostro parere

La Marcia su Roma (2022) ITA di Mark Cousins


Attraverso materiale d’archivio inedito, ripercorriamo la storia dell’ascesa del fascismo in Italia e le sue conseguenze nell’Europa degli anni Trenta.


‘A noi!’ è un film del 1922 realizzato da Umberto Paradisi per inneggiare al fascismo. Il regista suggereisce che un’immagine non vale più di mille parole, né mille tweet, né mille presunte verità come crede Donald Trump citando Mussolini sul suo profilo Twitter. Mark Cousins ​​lo sa bene ed è per questo che, attraverso le immagini di Paradisi ci mostra una realtà concreta, la smaschera per avere una visione critica di quello che ‘Marcia su Roma’ e le sue riprese hanno significato come fatto politico totale per una popolazione altamente indifesa contro la manipolazione di un’arte, il cinema, che cominciava appena a decollare.

La figura politica di Benito Mussolini viene presentata come salvezza ma è quasi assente nelle immagini di ‘A noi!’. Tale assenza spiega solo la rappresentazione del fascismo in un’entità specifica, al fine di seminare e far crescere l’idea di totalitarismo tra la popolazione. Il popolo vedeva nell’immagine la verità, la neutralità dell’occhio umano che attribuiamo alla macchina fotografica, neutralità che il regista cerca di decostruire e scomporre per vedere le parti, ciò che ha portato Paradisi a comporlo in quel modo.

Questa modalità perdura ancora oggi, facendo del meccanismo discorsivo di cui si avvale Paradisi una validità che l’estrema destra continua a utilizzare oggi, sia nei suoi discorsi televisivi che sui social network.

Mark Cousins, insieme ad Alba Rohrwacher, ci porta a conoscere il passato per riformularlo a partire dal presente non eliminando il motivo per cui è stato creato ma riempiendolo di un significato diverso, contrario a quello per cui è stato creato. Proporre, attraverso questa decostruzione cinematografica di ‘A noi!’, cosa dovremmo fare con i simboli fascisti che ci circondano, sottolineando che ricordarli è importante. E ancora di più quando Trump, Bolsonaro e altri fascisti continuano a citare Mussolini.

La ricostruzione storica però è abbastanza fallace. Cousins sposa un’interpretazione dell’avvento al potere di Mussolini che semplifica il quadro dando un ruolo molto significativo della massoneria. Basterebbe leggere De Felice per sapere che quel ruolo fu importante ma non nelle dimensioni indicate da Cousins. E se si vuole spiegare come l’immagine possa essere manipolata, certe affermazioni andrebbero evitate.

 

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