La cena delle beffe. Il cinema crudele di Blasetti

Il nostro parere

La cena delle beffe (1942) ITA di Alessandro Blasetti

Blasetti è stato un regista dalle molte sfaccettature. Sapeva dominare diversi generi, dalla commedia al kolossal. Soprattutto aveva un’enorme padronanza del mezzo cinematografico e sapeva ritagliare figure indimenticabili e caratteri forti, crudeli, decisi. La sua padronanza del mezzo cinematografico era notevole, la capacità di guidare gli attori, grandissima.

Questo ottimo film, tratto dall’opera omonima di Sem Benelli, racchiude perfettamente tutti questi concetti e mostra cosa può fare un autore di alto livello, qual era appunto Blasetti che aveva appena finito di girare La corona di ferro, potente affresco gotico medievale che rientrerebbe a pieno titolo nel genere fantastico tanto apprezzato ora con Il signore degli anelli.

Parecchi i Trivia da ricordare.

  1. Amedeo Nazzari era una delle stelle del cinema fascista, amatissimo da tutte le donne, ma accetta ugualmente questo ruolo da villain (come Cervi nella Corona di ferro). Celeberrima la sua battuta “Chi non beve con me, peste lo colga!”
  2. Nel film c’è la famosa scena del seno nudo di Clara Calamai (da ricordare nella sua carriera almeno Ossessione e Profondo rosso dove era l’assassina).  Fu un grandissimo scandalo, come si può immaginare, ma ce n’era stato uno appena prima proprio nella precedente pellicola di Blasetti.
  3. E’ presente la coppia Valenti-Ferida, uccisa dai partigiani alla fine della guerra per la loro compromissione con il fascismo. Se per la Ferida si tratta di un piccolo ruolo, Valenti è protagonista insieme a Nazzari.

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