Zenobia. Oliver senza Stan e sostanza ma con buoni sentimenti

Il nostro parere

Zenobia (1939) USA di Gordon Douglas

I litigi e le discussioni erano all’ordine del giorno tra Stan Laurel, Oliver Hardy e Hal Roach (padre padrone della coppia per un certo periodo). Erano così forti che ogni tanto la coppia scoppiava e Stan veniva licenziato per essere riassunto. I motivi stavano nel fatto che Laurel era la vera mente pensante del duo e interveniva in modo deciso nella costruzione delle storie, rifiutando le scelte della casa di produzione.

Zenobia, conosciuto anche Ollio, sposo mattacchione è un prodotto senza grandi pretese, pieno di alcune simpatiche scene e con tanti buoni sentimenti alla base. Massacrato da un ri-doppiaggio italiano scandalosamente scadente, dove la moglie di Hardy assume la dizione di Stanlio e i neri hanno ancora la voce dei selvaggi di antica memoria, si tratta di un filmetto senza troppe pretese e pochi guizzi cementato sul principio dei banali buoni sentimenti.

Eppure contiene una scena assai importante vista l’epoca. Hardy fa recitare ad un povero bambino nero  (in italiano rinominato Calimero sic!) la costituzione americana nella parte che riguarda la parità dei diritti e prende esplicitamente posizione contro il razzismo ed il regime segregazionista americano, durato fino ai primi anni ’60. Cosa che è sfuggita al direttore di doppiaggio italiano, ahimè. Sentire le due versioni per credere.

Nel film anche un decadente Harry Langdon, ridotto ad un particina (anch’essa devastata dall’imbarazzante doppiaggio) e senza più nulla da dare. Laurel, insomma, non si è perso niente.

Potrebbe piacerti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Email