I candidati all’Oscar 2015

Nella notte di domenica si terrà la 87ma edizione del premio Oscar. In attesa di conoscere i vincitori, facciamo una breve carrellata sugli 8 film nominati per la più prestigiosa statuetta del cinema. L’Italia non figura granchè in questa tornata, anche se a difendere i nostri colori c’è l’inossidabile Milena Canonero, candidata ai migliori costumi per la pellicola Grand Budapest Hotel. La Canonero, 69 anni il primo gennaio scorso, ha già vinto l’Oscar in altre tre occasioni per il mitico Barry Lyndon di Kubrick, per Momenti di Gloria di Hudson e Marie Antoinette di Sofia Coppola. Nel corso degli anni è stata, però nominata altre 6 volte, un record per la nostra cinematografia.

Ecco i titoli

American sniper di Clint Eastwood

Film molto contestato in patria e all’estero per il presunto messaggio “guerrafondaio”.  Un’accusa che non dovrebbe dispiacere a Eastwood, abituato a sorprendere il pubblico con pellicole sempre diverse e vive dal punto di vista dialettico. Significa che il suo cinema è ancora vivo, capace di catturare l’attenzione, di suscitare discussioni e riflessioni. La storia è un biopic su Chris Kyle, cecchino infallibile della guerra in Iraq. Una vicenda controversa che non nasconde nulla della brutalità della guerra.

Birdman  di Alejandro Inarritu

Riflessione metacinematografia su un attore che cerca di uscire dalle pastoie del ruolo di supereroe, ruolo che lo ha gratificato dal punto di vista economico ma imprigionato in un cliché, un cliché così vivo che lo insegue incombendo su ogni suo atto. Michael Keaton è memorabile, tra i favoritissimi per la statuetta del miglior protagonista. E chi meglio di lui poteva reggere un ruolo di questo tipo: lui, l’immortale Batman di Tim Burton?

 

Boyhood di Richard Linklater

Geniale gioco di specchi durato 10 anni. Il favoritissimo per la vittoria è la vicenda di una famiglia, con il ragazzino protagonista, nel corso di 10 anni. La straordinarietà dell’evento è che il film è stato girato proprio in 10 anni, due settimane alla volta. Vediamo una coppia invecchiare e disgregarsi, dei bambini diventare adolescenti e poi adulti sotto i nostri occhi, senza trucchi. Come il trascorrere della vita reale.


The grand budapest hotel di Wes Anderson

La verve poetica di Anderson si trasferisce in una fiabesca mitteleuropa per giocare ancora con il pubblico. I personaggi, le atmosfere, i dialoghi quasi surreali servono a conquistare il pubblico, cui sfugge l’illogicità della trama al solo di fine di sorridere della macchina cinematografica.

The imitation game di Morten Tyldum

Classico biopic su un personaggio misconosciuto dalla storia, il matematico Alan Turing. E’ stato l’uomo che ha decrittato il codice segreto nazista durante la seconda guerra mondiale. Un atto che forse ha cambiato le sorti del conflitto, certamente ha aiutato le forze alleate nello sconfiggere il mostro nazista. La sua omosessualità è però diventata la causa della sua disgrazia, terribile proprio perché senza senso. Come la guerra.


Selma di Ava DuVernay

La marcia dei diritti dei neri organizzata da Martin Luther King nel 1965 è al centro di questa pellicola che vuole ricordare le lotte, le passioni che hanno cambiato l’America, che hanno dato dignità a milioni di persone.

 

La teoria del tutto di James March

Stephen Hawking è uno degli scienziati più famosi al mondo, un genio assoluto. Alla pari del suo genio c’è la sua malattia degenerativa che lo ha costretto in una sedia a rotelle, all’immobilità assoluta. Il film di Marsh ci parla del percorso mentale di questo genio all’insorgere della malattia, come essa gli abbia modificato la vita in modo determinante, ma non l’abbia mai piegato. Un biopic molto classico, ma di grande efficacia. Redmayne sembra essere il principale antagonista di Keaton per il titolo di miglior attore. Il travestimento, l’intepretazione della malattia, l’aderenza eccezionale al personaggio ricreato ha favorito enormemente gli attori per l’Oscar. Chissà se sarà ancora così.


Whiplash di Damien Chazelle

Strepitosa commedia e romanzo di formazione di un giovane ragazzo che vuole diventare un grande batterista. La strada non è facile, anzi è difficilissima anche perché c’è un istruttore implacabile, un uomo terribile che per farti crescere, ti vuole distruggere, stroncare per farti rinascere. JK Simmons è il favoritissimo per il premio al miglior attore non protagonista. Una carriera nelle serie TV e ora questa occasione eccezionale, irripetibile. Attenzione a Chazelle, astro nascente del cinema americano.

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