Da grandi

Il nostro parere

Da grandi (2023) ITA di Fausto Brizzi


Marco, Tato, Serena e Leo hanno 8 anni e sono amici inseparabili. La sera del compleanno di Marco si ritrovano a spegnere le candeline ed esprimono lo stesso desiderio: diventare grandi. Il tempo di una notte ed eccoli coetanei dei loro genitori.


Il remake della fortunata pellicola del 1987 diretta da Franco Amurri perde subito il confronto con l’originale perchè manca della dolce ingenuità surreale del predecessore. Brizzi preferisce dividere il ruolo tra più attori (invece che il mattatore Pozzetto) che pensano più a scimmiottare i bambini che a dotare i propri personaggi di autenticità.

Il difetto sta nella sceneggiatura e nella regia più che negli attori. La prima si rifugia in banalità assolute e su sentimenti stiracchiati e riempiti di facilonerie imperdonabili, la seconda punta sulle gag invece che sui contenuti, su facili equivoci piuttosto che sulla poeticità svilendo il prodotto, tant’è che persino il colpo di scena finale appare vuoto di senso come tutta la parte conclusiva che si riconnette improvvisamente nell’originale con scarsa coerenza.

L’obiettivo è comunque raggiunto visto che il target generalista apprezzerà una visione senza sforzi nè profondità.

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