Mélo (1986) L’amore folle tra Maniche. moglie di Pierre, e Marcel, violinista famoso, travolge Maniche che cerca di avvelenare il marito e si dà la morte nella Senna. Tre anni dopo Pierre e Marcel s’incontrano. Pierre vuole sapere cosa è successo. Tratto dal dramma (1929) di Henry Bernstein, non è una semplice trasposizione teatrale in scatola, ma un film che tende alla musica e che trasporta lo spettatore nel mezzo dell’azione e nel cuore dei suoi personaggi grazie ai sottili movimenti della cinepresa. Opera perfetta nella sua armonia. Ammirevoli gli attori.
Voglio tornare a casa (I Want to Go Home) (1989) Un anziano disegnatore americano di fumetti, arriva a Parigi per una mostra. Scopre un mondo e una cultura che non gli piacciono e vorrebbe tornare a casa. Con la complicità di Jules Feiffer, umorista e cartoonist nordamericano, Resnais si cimenta per la 1a volta con la comicità, quasi con la farsa, sfogando anche il suo vecchio amore per i fumetti. Nell’impianto classico della commedia c’è un rischioso espediente: l’introduzione di un pupazzo animato che, in un angolo dell’inquadratura, interloquisce con i suoi commenti. Come ogni vera commedia, è un film molto serio che dice due o tre cose molto malinconiche.
http://www.commeaucinema.com/bandes-annonces/i-want-to-go-home-comedie,7715
Smoking/No Smoking (1993) Sceneggiati da Pierre Bacri e Agnès Jaoui, i 2 film gemelli sono l’adattamento di una follia teatrale di Alan Ayckbourne, il commediografo più rappresentato in Inghilterra degli anni ’80. La struttura dell’opera fa perno su due parolette: ou bien (in italiano: “se invece”) e su un ritmo quinario: 5 giorni, 5 settimane, 5 anni dopo. Come su una scacchiera: se si fa una mossa, si procede in una certa direzione, ma se, ricominciando da capo, se ne fa un’altra la direzione del racconto cambia. Succede così che, di biforcazione in biforcazione, si arriva a 6 finali diversi. Non c’è un percorso che l’onnipotente narratore privilegia “perché tutti sono possibili”. Entrambi i film cominciano allo stesso modo: la casalinga Celia Teasdale esce in giardino, intenta alle pulizie domestiche: in Smoking si accende una sigaretta, in No Smoking ci rinuncia. Ambientata a Hutton-Buscel, villaggio dello Yorkshire, l’intera azione si svolge in esterni, ma l’intero film è stato girato in studio. Resnais invita lo spettatore a essere suo complice nel gioco. Differenze tra i 2 film? Nel secondo S. Azéma ha più spazio che P. Arditi e viceversa. No Smoking è anche più divertente e leggero e ha una maggiore varietà negli esterni.
Parole, parole, parole… (On connaît la chanson) (1997) L’invenzione di Parole, parole, parole (che con una dedica a Dennis Potter, il grande sceneggiatore e uomo di tv britannico scomparso quattro anni fa, Alain Resnais cavallerescamente gli attribuisce) è di costruire un musical con gli spezzoni, i centoni, i frammenti della cultura musical-popolare, con i ritornelli che appartengono al patrimonio musicale di tutti, con brani di immediato potere evocativo: o così eloquenti che si fanno capire anche da chi non conosce “la chanson”.
Mai sulla bocca (Pas sur la bouche) (2003 )Divertente commedia musicale in costume del maestro francese. Apparentemente frivolo, il film ha momenti registici geniali, inquadrature originalissime. Il teatro filmato da Resnais è cinema allo stato puro.
Cuori (Cœurs) (2006) Un’incantevole messinscena di un testo intimista di Ayckbourn, con favolosi interpreti Coeurs è un film sulla solitudine, sul desiderio e l’impossibilità di essere felici, sul fatto che la felicità appartenga al regno della fantasia e non della realtà.
Gli amori folli (Les herbes folles) (2009) una commedia filosofica, una partita a scacchi che stimola l’intelletto ingabbiandolo in una struttura labirintica e senza via di ritorno. Lo spunto del portafoglio perso e poi ritrovato, che dà il via all’avventura romantica tra Georges e Marguerite (Andrè Dussolier e Sabine Azèma: assolutamente straordinari), potrebbe essere quello di una sophisticated comedy degli anni 30,
Vous n’avez encore rien vu (2012) Alain Resnais ha 90 anni, ma questo film è carico di tutta la sua storia e sapienza registica, e nello stesso tempo incantato, aereo, come senza peso, un esercizio di stile condotto con mano sicura e invidiabilmente leggera.
Aimer, boire et chanter (2014) Aimer, boire et chanter racchiude al proprio interno molte delle ossessioni e degli amori che da sempre circondando e vivificano il cinema di Resnais, a partire dalla scelta del testo teatrale da mettere in scena: Aimer, boire et chanter è infatti tratto da Life of Riley di Alan Ayckbourn, drammaturgo britannico il cui lavoro era alla base anche di Smoking/No Smoking e Cuori. Come d’abitudine per i lavori di Ayckbourn, anche Aimer, boire et chanter è il racconto corale di uomini e donne alla ricerca eterna – ma quasi mai affannata – di se stessi e della propria dimensione affettiva e sociale