10 capolavori del cinema muto – Napoleon

Napoléon (1927) di Abel Gance


Perché dovresti vederlo: questo film storico è diviso in tre parti e racconta la storia della Rivoluzione francese e di Napoleone Bonaparte. C’è anche un trittico finale di 20 minuti in cui diverse immagini vengono visualizzate contemporaneamente sullo schermo, mostrando le tecniche cinematografiche di Gance. Con una tecnologia limitata, Gance è stato ancora in grado di realizzare un film di cui persino Ridley Scott e Steven Spielberg sarebbero orgogliosi oggi.


  1. Durata e formato: “Napoleon” è un film molto lungo per gli standard dell’epoca, con una durata originale di circa cinque ore. È stato proiettato in tre parti separate, ciascuna con un titolo diverso. Il film era originariamente presentato in un formato rivoluzionario chiamato “Polyvision”, che utilizzava tre proiettori sincronizzati per creare un’immagine panoramica.

  2. Sequenza finale: Una delle sequenze più celebri del film è la cosiddetta “Sequenza della Neve”, che rappresenta la battaglia di Napoleone a Mosca nel 1812. Gance utilizzò tecniche innovative per creare un effetto di neve in movimento, che includeva l’uso di farina, sale e pellicole lavorate manualmente. Questa sequenza è stata considerata un capolavoro dell’arte cinematografica e ha influenzato molti registi successivi.
  3. Interpretazione di Albert Dieudonné: Albert Dieudonné, un attore francese, interpretò il ruolo di Napoleone nel film. La sua interpretazione è stata ampiamente elogiata e molti ritengono che sia una delle più convincenti rappresentazioni di Napoleone sullo schermo. Dieudonné aveva una somiglianza fisica con il vero Napoleone e aveva studiato i movimenti e i gesti del leader francese per interpretarlo nel modo più accurato possibile.
  4. Rivoluzione tecnica: Abel Gance è considerato un pioniere nel campo della tecnologia cinematografica. Ha utilizzato diverse tecniche innovative in “Napoleon”, come l’uso di inquadrature multiple, l’uso di primi piani intensi e il montaggio rapido. Queste tecniche hanno contribuito a rendere il film un’opera d’arte visiva e hanno influenzato notevolmente lo sviluppo del linguaggio cinematografico.
  5. Restauro del film: Dopo la sua proiezione originale nel 1927, il film “Napoleon” è stato ridotto e modificato in diverse versioni più corte per diversi anni. Tuttavia, negli anni ’80, il regista francese Kevin Brownlow ha iniziato un’opera di restauro per riportare il film alle sue lunghezza e forma originali. Il processo di restauro è durato molti anni e ha coinvolto la ricerca di frammenti mancanti e la ricostruzione delle sequenze perse. Il film restaurato è stato presentato in diverse occasioni ed è considerato una delle grandi opere del cinema.
  6. Colonna sonora: Il film “Napoleon” originale era accompagnato da una colonna sonora composta da diverse musiche, tra cui brani di Beethoven, Mozart, Wagner e altri compositori. Nel corso degli anni, diverse versioni del film sono state presentate con diverse colonne sonore, ma la partitura più famosa è stata composta da Carmine Coppola (il padre del famoso regista Francis Ford Coppola) per la proiezione del film del 1981.

  7. Proiezione all’Opera di Parigi: Nel 1980, una versione restaurata del film “Napoleon” di Abel Gance è stata proiettata all’Opera di Parigi come parte del Festival di Cannes. La proiezione è stata accompagnata da una grande orchestra dal vivo diretta da Carmine Coppola. Questo evento speciale ha attirato l’attenzione internazionale e ha contribuito a rinnovare l’interesse per il film.
  8. Versione trittica: “Napoleon” è stato originariamente concepito come una trilogia completa, con ogni parte che rappresentava una fase diversa della vita di Napoleone. La prima parte, intitolata “La giovinezza di Napoleone”, è stata l’unica completata e presentata al pubblico nel 1927. Le altre due parti, “L’Impero” e “La pace”, sono state pianificate ma non realizzate a causa di problemi finanziari e di produzione.

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