When We were bullies – Dopo tanti anni

When we were bullies (2021) USA di Jay Rosenblatt

Una coincidenza sbalorditiva porta il regista a rintracciare la sua classe e l’insegnante di quinta elementare, per confrontarsi con i ricordi e il loro coinvolgimento in un fatto di bullismo di cinquant’anni prima e mai dimenticato.

Nomination all’Oscar per questo documentario che osserva il fenomeno del bullismo dalla prospettiva del bullo che a distanza di anni comprende finalmente la portata dei suoi comportamenti. Rosenblatt scava nella propria memoria personale, riesumando anche un gravissimo dolore personale, per riflettere sui comportamenti indotti, sui meccanismi che inducono un individuo ad assoggettarsi al gruppo.

La bellezza sta nei ricordi completamente diversi che i vari personaggi hanno dell’episodio che ha ispirato l’intera pellicola. Nella memoria di molti l’evento è irrilevante, per tanti è uno degli episodi dolorosi che essi stessi hanno vissuto nel corso di quegli anni. Durante l’incontro con gli ex compagni di classe in più d’uno ricordano l’infelicità che hanno vissuto, la paura di essere isolati, la sensazione di essere percepiti come diversi.

L’unico che non vediamo è la vittima, ma non perchè non abbia importanza. Per Rosenblatt è il doloroso complesso della consapevolezza che è essenziale. Ciò che emerge è un’immagine del caos che va oltre quell’unico incidente violento; che si trova in ogni gruppo di bambini gettati insieme nello spazio arbitrario della scuola. Ogni bambino vive  i suoi turbamenti ed errori con la difficoltà della crescita. Questa storia di bullismo unisce le persone come, in breve, ha fatto il bullismo stesso.

Dopo 50 anni tutto si compie.

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