Voyagers (2021) USA di Neil Burger
Un gruppo di giovani uomini e donne si imbarca in una spedizione per colonizzare un pianeta lontano. Mentre la vita sulla nave precipita nel caos, presto vengono consumati dalla paura, dalla lussuria e da un’insaziabile fame di potere.
Prendi Il signore delle mosche, mettilo nello spazio ed avrai Voyagers. La parte legata alla fantascienza è meglio lasciarla perdere perchè sa di poco e, fondamentalmente, non interessa a nessuno. Dopo la prima parte, noiosa e didascalica, il film ha un buon momento quando si insinua nelle dinamiche di gruppo, nelle tensioni adolescenziali.
La risoluzione si concede al conformismo e al banale, giacchè Burger preferisce trovare una moraletta qualsiasi ed una prospettiva che contrasta clamorosamente sui comportamenti e sulle deviazioni mostrate. L’idea di pacificare i mostri che sono dentro di noi lascia quantomeno perplessi, così come non si capiscono i passaggi dalla sottomissione alla crudeltà per giungere all’equilibrio. E’ possibile ma decisamente improbabile.