Venga a prendere il caffè da noi

Il nostro parere

Venga a prendere il caffè da noi (1970) ITA di Alberto Lattuada

Emerenziano Paronzini, invalido della seconda guerra mondiale,  arriva a Luino, inviato dal Ministero delle Finanze. Da sempre diviso tra l’etica del lavoro (si dimostra inflessibile con i raccomandati) e quella del lubrìco, concedendosi qualche avventura a pagamento, si sente ormai “arrivato”. Decide quindi di fidanzarsi con una delle tre ricche sorelle Tettamanzi, Camilla, Fortunata e Tarsilla, ereditiere di un bel gruzzoletto lasciato dal padre Mansueto. Tornato dal  viaggio di nozze con la moglie Fortunata e “vaginalmente infiammata”, inizia a sollazzarsi anche con le altre cognate, intensificando sempre più i rapporti.

Lattuada esplora il piccolo mondo della borghesia italiana, con un occhio particolare verso le pulsioni ed i desideri sessuali, come spesso gli capiterà nella carriera. Partendo dall’ambientazione lacustre, tipica dello sceneggiatore Piero Chiara, centra la vicenda su un piccolo impiegato, dedito alla ricerca della bella vita, dopo aver combattuto in guerra ed aver raggiunto una pace economica, che sente essere insufficiente rispetto ai sacrifici che ha fatto. La sapida regia di Lattuada valorizza le diverse femminilità grazie alla attenta interpretazione di Ugo Tognazzi, generoso, forte e ispirato. Sceneggiatura con alcune notevoli perle e splendidi siparietti con attori anche non professionisti utilizzati con divertimento dall’autore.

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