Un amico straordinario – Candore

Il nostro parere

Un amico straordinario (2020) USA di Marielle Heller

La storia di un’amicizia improbabile tra Fred Rogers, un conduttore televisivo della vecchia guardia, molto amato e apprezzato dall’americano medio, e Lloyd Vogel, un giornalista rampante, cinico e disilluso.

Una vita di rabbia può essere salvata da un gesto di bontà, dall’attenzione disinteressata ed è così che sembra essere stato Fred Rogers, personaggio televisivo eccentrico che ha dedicato la vita a spettacoli educativi per l’infanzia. L’articolo che Tom Junod nel 1998 gli ha dedicato è lo spunto per un film che lo ricorda.

Con qualche adattamento romanzesco si ripercorre la storia dell’incontro. Il giornalista ha un nome fittizio e vi sono aspetti familiari che non appartenevano al personaggio reale. Tuttavia, c’è la scusa per narrare la bontà come una fiaba ed una realtà possibile.

Per fare ciò la regista ha utilizzato delle bellissime inquadratura in stop motion che collegano i vari momenti del film e creano un’incredibile e poetica retorica vintage perfetta per rappresentare il mondo emotivo dei bambini, la loro fantasia innocente.

Non manca poi un’inevitabile raffronto tra la televisione del passato e quella di oggi, totalmente legata alla logica mercantile e alla ricerca della pancia del pubblico. Rogers, invece, si rifiutava di cedere a tutto ciò e puntava alla bellezza, alla bontà, alla positività dei sogni,

L’aver centrato però tutto sulla lotta interiore di Vogel ha indebolito il film, vuoi per lo scarso carisma di Rhys, sia per la semplicità della vicenda che si scontra con la complessità di tutto il resto. I personaggi restano immateriali, nonostante il maniacale lavoro mimetico compiuto da Hanks che brilla troppo rispetto a tutte le altri parti del film.

 

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