Tornare – Mezza delusione

Il nostro parere

Tornare (2019) ITA di Cristina Comencini

Alice torna dagli Stati Uniti alla casa dove ha trascorso l’infanzia per il funerale del padre. A poco a poco, i ricordi riaffiorano e per la donna inizia un percorso a ritroso che la porta a scoprire chi è e perché è andata vivere tanto lontano.

Una mezza delusione questo percorso a ritroso della protagonista a riscoprire le radici del proprio male interiore. Il film diventa rapidamente un dramma da camera dove vivono le diverse versioni di Alice con il misterioso Marc che sa tutto della donna nonostante siano passati due decenni.

La debolezza del personaggio di Marc e i tanti dubbi e perplessità che la sceneggiatura non chiar) isce, anzi, contribuiscono a creare un quadro nebuloso e confuso dove i comportamenti dei personaggi sono quasi incomprensibili, così come le motivazioni che di volta in volta sono squadernate per giustificare le azioni e le parole pronunciate.

Nella confusione si perdono totalmente Amato che ha il fascino di  un chiodo e il portamento perenne di un beccamorto  (non si riesce minimamente a capire perchè Alice quasi si faccia conquistare) e la stessa Mezzogiorno che sgrana gli occhi e ha uno sguardo contrito e lacrimevole per tutta l’opera. Suscita invece interesse Beatrice Granno che ha un volto espressivo ed interessante. Si può parlare di una delusione totale piuttosto che di mezza.

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