The big sick – Amore per l’integrazione

Il nostro parere

The big sick (2017) USA di Michael Showalter

Kumail è un comico che lavora come tassista e si esibisce di notte proponendo uno spettacolo sulle proprie origini pakistane. Un giorno incontra Emily, una donna non musulmana, e la sua vita cambia per sempre.

Le commedie che intrecciano culture e religioni diverse divertono sempre in America. Dopo il matrimonio greco, arriva infatti quello pakistano. Allora era Nia Vardalos a fare uno spettacolo sulla cultura greca e sull’integrazione negli USA, oggi è Nanjiani che affronta il tema dal punto di vista dei pakistani. Rispetto al caso precedente, lo scontro non è solo culturale ma anche religioso. Ulteriore carico è il peso dell’11 settembre che ancora oggi condiziona la mentalità delle persone, attente più al passaporto che alla natura di chi si incontra.

Come la Vardalos, anche Kumail racconta la sua vita e il suo amore per la moglie Emily (con cui ha scritto la sceneggiatura) trasformandolo in un format romantico divertente e curioso. Ben interpretato, ben scritto, il film affronta le diverse tematiche con intelligenza, senza mai banalizzare la lotta interiore dei protagonisti che vivono in una realtà occidentale, mantenendo dentro di sè un’anima profondamente distante. Questo spazio strazia l’attore/autore nella ricerca della felicità. La soluzione, però, esiste ed è un sana, straordinaria risata. Di fronte alla morte che incombe, allo scontro tra le culture, al pericolo di perdere affetti e amore per ricercare un sogno, Kumail non si prende sul serio cercando di far ridere per dimenticare e superare le amarezze.

 

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