La serie infernale – Poirot segreto

Il nostro parere

La serie infernale (2018) UK di Alex Gabassi

Poirot affronta un serial killer che si firma A.B.C. Mentre il numero dei corpi aumenta, l’unico indizio è una copia della Guida Ferroviaria A.B.C. in ogni scena del crimine. Le indagini di Poirot sono continuamente sventate da un nemico determinato a metterlo in astuzia. Se Poirot deve eguagliare la sua nemesi, allora tutto ciò che riguarda lui sarà messo in discussione: la sua autorità, la sua integrità, il suo passato e la sua identità.

Trasposizione del romanzo della Christie, il film presenta Malkovich felicemente rinato, tornato ad un ruolo serio e non più ad una caratterizzazione di contorno cui si era dedicato ultimamente lasciando spesso molto perplessi. Al suo fianco vi è un quasi irriconoscibile Rupert Grint (il Ron di Harry Potter), decisamente imborghesito ma convincente nel ruolo dell’ispettore Crome.

Il tentativo di fornire un passato a Poirot che lo renda decisamente più umano e fragile, si unisce ad una ambientazione molto dark, in una realtà intrisa di violenza e contrapposizioni verbali populiste (un caso?) dove si insegue il diverso, si ricerca il colpevole con famelica morbosità. Nessuno è innocente. La fauna di freak che abita la pensione di Cust sembra un trattato lombrosiano sull’abiezione. Le stesse vittime sono spesso persone con scarsa o nulla moralità. I poliziotti, a parte Crome che si riscatta, sembrano animati solo dalla sete di vendetta e di sopraffazione, piuttosto che di giustizia. In questo quadro buio si muove Poirot che naturalmente scoverà l’assassino. Non sarà trionfante, però, perchè l’autunno della vecchiaia lo ha raggiunto in pieno e lui comprende di essere all’inizio della sua fine.

La sceneggiatura è davvero buona perchè sa dare modernità all’opera senza appesantirla inutilmente. I flashback in terra belga sono la parte debole perchè il finale lascia perplessi conoscendo il personaggio di Poirot, In più, Malkovich appare tutt’altro che giovane negli squarci del passato, confermando le perplessità. Comunque, la regia di Gabassi è discreta.

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