Stefano Quantestorie. Uno, nessuno e centomila.

Il nostro parere

Stefano Quantestorie (1993) ITA di Maurizio Nichetti
Stefano è un carabiniere, ma potrebbe essere anche un professore, un pilota d’aereo, un professore, un musicista o un rapinatore. Cosa può cambiare la sua vita? La semplice casualità, il concatenarsi degli avvenimenti.

Nichetti mette in scena il suo personalissimo Uno, Nessuno e Centomila con sagacia e originalità grazie ad una sceneggiatura notevole. La sua fisicità gli permette  di passare agevolmente da un personaggio all’altro, supportato dalle diverse attrici che lo contornano, funzionali ad un progetto unico nel cinema.

Nichetti ama sperimentare nelle sue pellicole, mescola i linguaggi, i piani narrativi, costringendo lo spettatore a seguirlo in una girandola di avvenimenti, contorcimenti, salti temporali continui. Qualcuno paragona il film a Sliding Doors. Se è vero che l’idea di base è molto simile, il regista milanese la evolve all’ennesima potenza creando ben 6 alter ego che interagiscono addirittura tra loro. Il film inglese sparisce al confronto di un’opera complessa, leggera ma profondissima per le riflessioni che suscita.

Tutti gli attori sono bravi, ma Renato Scarpa e Milena Vukotic sono splendidi. La sceneggiatura è davvero una chicca.

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