Squadra omicidi Sparate a vista – Di mestiere

Il nostro parere

Squadra omicidi, Sparate a vista! (1968) USA di Don Siegel

Due esperti poliziotti si lasciano sfuggire un ricercato, e vengono addirittura costretti a consegnargli le armi. Il loro capo, quindi, concede loro tre giorni di tempo per rimediare.

Noir teso girato con stile asciutto e secco da Don Siegel che ha raggiunto la sua maturità artistica dotandosi di una cifra personale assoluta, già manifestata in opere molto significative come L’invasione degli ultracorpi e Contratto per uccidere.

Il film segue la concitata ricerca di un assassino attraverso gli occhi di un agente (Madigan) e del capo della polizia. I due sono uomini pubblici ma, dietro la loro maschera, svelano un campionario di fragilità e infelicità. Pochi tocchi servono a Siegel per delineare i caratteri degli uomini e a decretare l’impossibilità di essere moralmente  impeccabili. L’etica ti costringerebbe a scelte assolute e a giudizi definitivi che non possono esistere.

Il messaggio del film sta tutto in questo aspetto mentre i due personaggi vivono freneticamente il loro lavoro, che li assorbe vampirizzando anche la sfera affettiva, trascurando la moglie (la bellissima Inger Stevens dalla vita breve ed infelice), deludendo gli amici.

Siegel preferisce l’immagine sporca, il linguaggio diretto. Siamo uomini, soli ed infelici.

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