Scordato

Il nostro parere

Scordato (2023) ITA di Rocco Papaleo


La vita di Orlando, mite ed infelice accordatore di pianoforti, tormentato da dolori alla schiena, cambia quando incontra Olga, un’affascinante fisioterapista, che gli diagnostica una contrattura emotiva e prova a curarlo. Il ritorno alla casa di famiglia riaprirà vecchie ferite.


Papaleo ritorna alla regia con una commedia dolce amara che cerca senza  pretese di raccontare la vita di un uomo tra le fratture della storia. Dopo un inizio abbastanza stentato che serve a definire il protagonista (lo stesso Papaleo), il film vaga con una certa imprecisione cercando di descrivere lo sdoppiamento del personaggio che vede se stesso giovane rinfacciargli il fallimento della sua vita.

La necessità di ritornare al passato, riannodare i fili e scoprire le ragioni dell’infelicità prende la seconda parte che è decisamente più riuscita ed omogenea. I suoi personaggi di contorno diventano più significativi ed il paesaggio, l’ambiente riacquistano vitalità. Il film procede così verso un finale riuscito. Il regista e attore esce dalla sua corazza iniziale, come il personaggio, per raggiungere un equilibrio interessante. Semplice, ma non banale, il film mostra la maturità registica di Papaleo

 

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